Registrazione del contratto. Aprile 2017. Sterzata della Cassazione. La registrazione tardiva sana il contratto.

Registrazione del contratto. Aprile 2017. Sterzata della Cassazione. La registrazione tardiva sana il contratto.

Brusca e opportuna sterzata della Cassazione Civile.

Con la sua pregevole sentenza n. 10498 del 28 aprile 2017 la Cassazione Civile ha sancito il principio per cui la registrazione tardiva del contratto di locazione produce effetti sananti, con piena retroattività. 

Un provvedimento articolatissimo e ben motivato, quello della Suprema Corte di Cassazione (Sentenza 10498 2017). Che, dopo aver ripercorso il travagliato iter giurisprudenziale in materia, ed aver enunciato i principi che si sono avvicendati nel tempo, è finalmente pervenuta alla condivisibile ed auspicata conclusione: il contratto non registrato può essere sanato con efficacia retroattiva (ex tunc) con una procedura di registrazione tardiva.

Qui di seguito riportiamo il testuale della massima:

In tema di locazione immobiliare (nella specie per uso non abitativo), la mancata registrazione del contratto determina, ai sensi dell’articolo 1, comma 346, della Legge numero 311 del 2004, una nullità per violazione di norme imperative ex articolo 1418 c.c., la quale, in ragione della sua atipicità, desumibile dal complessivo impianto normativo in materia ed in particolare dall’espressa previsione di forme di sanatoria nella legislazione succedutesi nel tempo e dall’istituto del ravvedimento operoso, risulta sanata con effetti “ex tunc” dalla tardiva registrazione del contratto stesso, implicitamente ammessa dalla normativa tributaria, coerentemente con l’esigenza di contrastare l’evasione fiscale e, nel contempo, di mantenere stabili gli effetti negoziali voluti dalle parti, nonché con il superamento del tradizionale principio di non interferenza della normativa tributaria con gli effetti civilistici del contratto, progressivamente affermatosi a partire dal 1998.

Una conclusione che mitiga il rigore cui è stata improntata negli ultimi anni la giurisprudenza di settore. Che rappresenta un punto di giusto compromesso fra gli interessi privati e quelli fiscali.

La registrazione del contratto, allo stato dell’arte, continua a rappresentare una condizione di efficacia del contratto. Ma, questa è la novità, tale condizione potrebbe anche intervenire successivamente ai termini di scadenza legali di registrazione (30 giorni dalla stipula). Con effetti totalmente sananti. Una piccola grande vittoria per i locatori. E speriamo davvero che, con questa pronuncia illuminata, si sia infine trovata la soluzione ad un intricato puzzle giuridico, che tiene gli operatori di diritto sul filo da almeno un decennio.

Se, quindi, Vi siete dimenticati di registrare il contratto nei termini previsti, non tutto è perduto.

Provvedete immediatamente alla registrazione tardiva, regolarizzando gli aspetti fiscali connessi al negozio. E, in questo modo, con una modesta sanzione ed un mero ravvedimento operoso, salvaguarderete pure i diritti di matrice civilistica che discendono dal contratto. In primis, quello di pretendere un puntuale pagamento dei canoni e degli oneri accessori; e, in caso di necessità, quello, non meno essenziale, di poter sperimentare una celere procedura di sfratto a fronte dell’inadempimento dell’inquilino.